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E' da tempo dimostrato scientificamente che il comportamento di un capo può generare stress e fare ammalare un dipendente o collaboratore. Un’indagine condotta dall’Associazione di Psicologia americana, pubblicata sulla rivista Quartz, mostra un dato preoccupante. Nel 75% dei casi l’insorgere di malattie e patologie di stress è dovuto al rapporto tra un capo arrogante (con atteggiamento di presunzione, insolenza, asprezza di modi e aggressività, che, presumendo troppo di sé, vuol far sentire la sua superiorità e che ha disprezzo dell'altro) ed un dipendente.

Oggi, il mobbing, è una piaga purtroppo presente anche in Italia, consiste nel vessare il dipendente o il collega di lavoro con diversi metodi di violenza psicologica o addirittura fisica. La finalità da parte del capo o di chi la mette in pratica, è quella di portare il dipendente o collaboratore al licenziamento. Oggi, per l’impossibilità, talvolta, di licenziare, si attuano queste pratiche affinché sia il dipendente esasperato, a lasciare il lavoro. Tuttavia, il lavoro sta diventando sempre più merce rara, e chiunque prima di licenziarsi ci pensa attentamente. Anche a costo di subire comportamenti violenti. Il comportamento di un capo arrogante può generare disturbi peggiori persino, al fumo delle sigarette. La pressione continua cui sono sottoposti dipendenti e collaboratori, provoca somatizzazioni che alterano il sistema cardio – circolatorio e la paura di essere allontanati o non essere all’altezza dei compiti assegnati può scatenare patologie anche molto pesanti. Non è sicuramente facile vivere situazioni del genere, subire quotidianamente frasi del tipo “Se non fosse per me perderesti il tuo posto di lavoro”; “Qui comando io”; “Con te non voglio parlare”... Sentire costante la pressione del capo, vivere il proprio lavoro come una prova continua, è qualcosa che crea ansia.

La prepotenza di un capo, nasconde la sua debolezza, insicurezza; esercita il suo potere in maniera così altezzoso, sprezzante e talora violento, da non tenere in nessun conto suggerimenti, proposte o richieste delle minoranze o delle opposizioni, anche se giuste. E' di estrema importanza comprendere che il successo delle imprese, oggi è sempre più legato ad una corretta gestione della variabile uomo; il fattore umano è una risorsa preziosa il cui valore è sempre più collegato alla qualità dell'organizzazione del personale, ed è quindi uno strumento competitivo dal quale dipendono i risultati aziendali. La tecnologia, oggi, non rappresenta più il solo fattore di differenziazione competitiva, in quanto ormai tale differenza è rappresentata dalla presenza dell'uomo e dalle caratteristiche peculiari dell'individuo in rapporto al gruppo. Si parla di risorse umane dell'impresa in quanto il personale costituisce a tutti gli effetti, e in modo maggiore dei beni e delle operazioni, un elemento critico per la realizzazione dei fini aziendali e per il raggiungimento delle condizioni di efficienza del sistema.

L'attenzione del management si sposterà quindi verso la valorizzazione delle persone. L'essere umano è una risorsa unica che esige qualità particolari in chiunque debba utilizzarle. Gestire un individuo significa svilupparlo, e dalla direzione che effettuerà la sua valorizzazione, dipenderà se l'essere umano - come uomo e come risorsa - diverrà più produttivo o cesserà di esserlo. Il modo in cui i manager sanno dirigere e vengono a loro volta diretti, determina il raggiungimento o meno delle mete aziendali e in larga misura anche la buona o la cattiva direzione dei lavoratori e del lavoro. L'atteggiamento dei lavoratori rispecchia, infatti l'atteggiamento del management, la sua competenza e la sua struttura. Quindi l'efficienza dei lavoratori è determinata in buona misura dal modo in cui sono diretti. Se il manager riuscirà a sviluppare i propri dipendenti nella giusta direzione, se li aiuterà a crescere e a diventare persone più complete e ricche sul piano personale e professionale allora sarà in grado di sviluppare anche se stesso. I manager sono una risorsa preziosa per l'impresa in quanto sono in grado di determinare i sentimenti e le scelte delle persone che dipendono da loro.

Essi si dedicano prevalentemente a :
* infondere nelle persone i valori dell'impresa
* instillargli il senso che sono loro a fare la differenza
* concordare con loro gli obiettivi
* orientarle ai risultati
* dare feedback produttivo
* aiutare le persone a capitalizzare le esperienze
* facilitare la comunicazione.

Il manager deve essere un leader. La chiave del suo successo sta nell'abilità a gestire le persone e ottenere da loro la migliore performance. Il manager quindi per essere in grado di gestire il fattore umano deve prima di tutto riuscire a gestire bene se stesso. Infatti anche lui, come ho già detto fa parte delle risorse e quindi deve curare lo stile manageriale, i suoi skills, i suoi punti forti e deboli, oltre a quelli delle persone che dirige.
Oltre ciò vi sono tre requisiti indispensabili per avere successo nel gestire le persone, quali:
1. comprendere qual'è la molla che spinge l'uomo ad agire, perché lavora, ossia la sua motivazione;
2. capire la necessità di stili manageriali diversi a seconda delle circostanze;
3. rendersi conto dell'impatto che l'ambiente ha sulle capacità del singolo di fornire una performance ottimale.

La risorsa umana diventa il fattore strategico di successo/insuccesso delle organizzazioni, sia perché risulta sempre più difficile trovare e formare le persone giuste, sia perché le professionalità diventano molto ricche ed elevate; al lavoratore del futuro saranno richieste doti umane, capacità e cultura per affrontare e gestire il cambiamento e saranno fondamentali quindi:
1) iniziativa personale: nelle aziende ci sarà sempre più bisogno di soggetti che non siano dei semplici esecutori ma siano, al contrario, persone che si facciano carico dei problemi, si assumano le responsabilità, rischino in prima persona, e ciò dovrà avvenire non solo ai livelli gerarchici superiori ma anche inferiori;
2) problem solving: capacità di analizzare un problema, trovare la soluzione migliore, prendere una decisione, attuarla e controllarne i risultati;
3) cultura sistemica: elasticità di pensiero che si esprime nella capacità di sapersi muovere, nell'ambito del proprio contesto lavorativo;
4) creatività: capacità di uscire dall'esperienza comune e dagli schemi di pensiero abituali per produrre idee alternative ed originali. Oltre alla creatività viene sempre più richiesta la capacità di adeguarsi ai cambiamenti;
5) comunicatività e capacità di lavorare in team: comunicare, cooperare e coordinare diventano capacità strategiche per garantire l'integrazione tra le specializzazioni. Le riunioni, i gruppi interdisciplinari i circoli di qualità e task force, diventano i meccanismi operativi attraverso i quali si esprimono i bisogni di integrazione;
6) capacità organizzativa: capacità di autoregolazione e auto programmazione del lavoro, da parte di singole unità o di ruoli organizzativi;
7) conoscenza di più linguaggi: i continui processi di sviluppo scientifico e tecnologico, le innovazioni dei sistemi informatici e telematici, e l'internazionalizzazione dei mercati e delle culture richiedono l'acquisizione diffusa di capacità di comunicare attraverso codici e canali diversi da quelli abituali;
9) curiosità intellettuale: è un elemento fondamentale in quanto l'iniziativa e l'intraprendenza trovano il loro terreno fertile nella vivacità intellettuale;
10) professionalità: le persone devono credere in ciò che fanno: la motivazione sul lavoro oltre ad essere fonte di felicità, è una preziosa risorsa produttiva per l'organizzazione;
11) autostima ed eterostima: fiducia sia nelle proprie capacità che nelle capacità altrui, dato che da soli non si riesce a fare tutto.


Lo Studioarmonia del Dott. Aldo Marinacci, esperto Psicologo di tematiche correlate allo stress da lavoro correlato e al Mobbing, che si manifestano in contesti lavorativi di tipo privato e pubblico sarà in grado di accompagnarvi nel riconoscimento di questo disagio, e vi aiuterà a mettere in campo le risorse per contrastare questo problema sociale e ridurre le ripercussioni psicologiche su voi stessi, sui vostri figli e le vostre famiglie.
Lo Studio Armonia Marinacci mette a disposizione la propria professionalità per consulenze psicologiche in studio e online.

 

Dott. Aldo Marinacci

Psicologo - Sessuologo Clinico

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