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Nell'opinione pubblica la parola test spesso evoca idee distorte e sbagliate.
Frequentemente i test vengono banalizzati e confusi con quiz e giochi che si trovano sui social network, su riviste divulgative dalla dubbia validità scientifica e su programmi televisivi.

In realtà i test che utilizza lo Psicologo nella sua attività professionale non ha niente né di misterioso né, tantomeno, di banale. La mancanza di informazioni può generare, in chi è sottoposto a test, strane fantasie e può compromettere il processo di assessment (valutazione).
Le persone, talvolta, associano i test psicologici a strumenti che hanno come unico scopo distinguere "i sani dai matti".    Inoltre, c'è l'idea che il test sia una sorta di oracolo che svela la verità sulle persone mettendo in secondo piano tutto il resto: le auto-percezioni, la storia di vita, il colloquio, ecc. E' importante comprendere che il test è solo uno strumento di aiuto all'interno del processo di valutazione.
Attraverso il test è possibile formulare ipotesi circa aree di inconsapevolezza della persona. Tuttavia, se questa credenza è rigida, può avere due conseguenze: idealizzare il potenziale del test; generare timore e portare le persone a difendersi.
Il contesto clinico dovrebbe essere privo di giudizio, quindi è importante che la persona non si senta minacciata o spaventata dal fatto di contraddirsi. Al massimo le incoerenze possono essere oggetto di riflessioni finalizzate a mettere a fuoco i significati soggettivi, entrati in gioco quando la persona ha risposto a determinati item. Il clinico, deve creare una relazione in cui la persona si sente accolta, ascoltata e non dare l'impressione di essere un tecnico semispecializzato che porta con sé lo stereotipo secondo cui sarebbero più interessati ai numeri che alle persone.
I test devono essere considerati come amplificatori di empatia, ossia degli strumenti utili per mettersi nei panni dell'altro.
Utilizzare più di un test in molti casi è da considerare una buona pratica, ma eccedere con il numero di strumenti può essere controproducente perché richiedono uno sforzo in termini di risorse personali cognitive e affettive. Eccedere significa, stressare una persona più del necessario. E' consigliabile fare un colloquio in più e definire meglio l'ipotesi diagnostica per poi scegliere una batteria più mirata.

La Society for Personality Assessment (SPA, 2008) definisce così la valutazione psicologica: «Con valutazione psicologica ci riferiamo ai metodi scientifici che gli psicologi impiegano per comprendere la personalità umana. Quando combinata con informazioni ricavate da interviste, osservazioni e altre fonti, la valutazione può aiutare il cliente a esplorare modi nuovi e più efficaci di risolvere i propri problemi. Una volta completate le procedure di valutazione e ottenuti i risultati, gli psicologi in genere forniscono ai loro clienti un feedback. Gli scopi sono la promozione di una maggiore capacità di comprensione del Sé e la possibilità di pianificare un trattamento appropriato. In questo modo, la valutazione psicologica può ridurre i tempi di un trattamento basato unicamente sul colloquio clinico. La valutazione psicologica può aiutare anche a fornire informazioni precise e obiettive che aiutino a rispondere a quesiti posti da altri professionisti della salute mentale».
E' evidente l'importanza delle tre componenti: psicometrica, clinica e quella legata alla promozione del cambiamento in cui la persona è al centro. Lavorare con i test, quindi, significa non solo applicare metodi standardizzati per raccogliere informazioni, ma anche integrare le informazioni derivanti dai test con altre informazioni (anamnesi, esame obiettivo e colloquio). La relazione assume un ruolo centrale al fine sia della raccolta delle informazioni che della promozione del cambiamento. Lavorare con i test significa, inoltre, non soltanto avere competenze sull'applicazione dei test, ma anche avere competenze cliniche e relazionali.
Per maggiori informazioni e per richiedere una consulenza per una valutazione psicodiagnostica potete visionare il sito del Dott. Aldo Marinacci, Psicologo Sessuologo, e in particolare modo la sezione Valutazione Psicodiagnostica.


Dott. Aldo Marinacci

 

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